Il mentale e il corpo sono una sola ed unica cosa.
Quando la colonna vertebrale si raddrizza, è il modo di pensare che si libera. Un corpo libero, aperto, senza difese, suggerisce un mentale senza appoggio né fondamenta
Il corpo, come porta d’accesso alla coscienza, viene sondato nella lentezza dell’ascolto attraverso i suoi suoni, i ritmi e le vibrazioni.
Gli asana tenuti a lungo, ci lasciano il tempo di comprendere naturalmente i nostri funzionalismi. Senza appropriazione psicologica di ciò che emerge, semplicemente ci apriamo alla conoscenza di noi. Il corpo in questa tradizione è ciò che è percepito: è una sfumatura, una consistenza, una qualità, una direzione. Il corpo è una totalità da studiare con stupore e precisione, comprende tutta la nostra storia. La vacuità, il lasciare la presa sono il cuore della pratica.
La liberazione dagli schemi fisici e psicologici che ci ingabbiano avviene senza essere ricercata, nella resa al non voler fare.