Nato in India, sin da giovane la sua forza trainante fu il servizio per l’umanità, cosa che lo indusse a diventare dottore in medicina. Per molti anni prestò servizio ai poveri della Malesia e fu in questo periodo che iniziò ad avvicinarsi agli insegnamenti dello yoga secondo la filosofia vedanta. Il suo più profondo desiderio divenne quello di aiutare la gente, non solo sul piano della salute fisica, ma anche sul piano mentale. Per dedicare la sua vita completamente allo yoga, rinunciò al mondo e passò molti mesi in totale povertà, da monaco itinerante, trovando la sua strada nella solitudine dell’Himalaia. Lì praticò in modo intensivo lo yoga e la meditazione e arrivò all’auto-realizzazione.
Nel 1932 avviò l’ashram Sivananda a Rishikesh, nel 1936 costituì la Divine Life Society
Gli insegnamenti di Swami Sivananda riuniscono in sé i principi fondamentali di tutte le religioni e convogliano i sentieri dello yoga verso uno solo – lo yoga della sintesi espresso con il motto “servi, ama, dà, purificati, medita, realizza”. La sua vita fu uno splendido esempio dell’ideale di servizio disinteressato o karma yoga. Per Swami Sivananda tutti i lavori erano sacri, nessuna mansione troppo umile. Cercò senza tregua le opportunità per prestare servizio e aiuto agli altri senza mai rimandare quello che bisognava fare.
Swami Sivananda scrisse più di 200 libri che diffondono il suo messaggio di amore e servizio altruista. I suoi discepoli in giro per il mondo sono di tutte le nazionalità, di tutte le religioni e di ogni fede.